15 giugno 1996á: Tot≥ Riina, Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca: tutti rinviati a giudizio per le autobombe del 1993. L'ha deciso il gip di Firenze Giuseppe Soresina, prosciogliendo solo uno dei 31 imputati per quella stagione di ½stragismo mafioso╗ che fece 10 vittime e 94 feriti, oltre a danni incalcolabili per l'arte italiana. Le accuse contestate dalla Dda di Firenze sono cadute solo per Benedetto Graviano. I due fratelli, Giuseppe e Filippo, dovranno invece comparire davanti alla Corte d'Assise il 12 novembre prossimo insieme con Riina, che Φ stato ritenuto uno degli ideatori di quegli attentati, il primo dei quali risale al 14 maggio 1993, in via Fauro a Roma. Seguirono la strage in via dei Georgofili a Firenze, il 27 maggio, quella in via Palestro a Milano il 27 luglio e, nella stessa notte, gli attentati nella capitale a San Giorgio al Velabro e a San Giovanni in Laterano. Ancora, la mancata esplosione di un'autobomba allo stadio Olimpico, a fine '93 e il fallito attentato al pentito Totuccio Contorno, il 14 aprile 1994. Strage e devastazione del patrimonio artistico le accuse pi∙ gravi contestate ai 30 imputati, tra cui figurano mandanti, organizzatori ed esecutori, dietro ai quali per≥ potrebbero esserci, ha detto ieri lo stesso gip Soresina, ½menti pi∙ fine╗ di quelle mafiose (la Dda ha in corso ancora un'inchiesta sui cosiddetti ½mandanti a volto coperto╗). Nessun commento di Riina, presente all'udienza. Il boss dei corleonesi ha piuttosto criticato Sacchi per la sconfitta della nazionale: ½Ha usato una tattica suicida╗. |